Quando mi hanno detto che non ce l’avrei fatta (solamente perché io non avevo una vigna),
lì ho capito, tre cose importanti:
Che gli altri, non ce l’avevano fatta.
Che io non avrei commesso i loro errori.
E che io non ero “gli altri”.
Dunque ho iniziato tirando fuori dal cassetto dei sogni, la mia idea…mi son messo il cappello giusto e l’ho trasformata in un’idea di business con la mente poi l’ho condita con il cuore e la passione perché avesse un’anima. Mi son rimboccato le maniche e ho tirato una riga. Partenza con la ricerca della risposta alla prima domanda….
Ho cercato la mia “identità” vinicola, per un anno in lungo ed in largo, bevendo e assaggiando, studiando e ascoltando. Anche perché tutto il resto era già chiaro e cristallino davanti ai miei occhi.(io sono un Manager non un domatore di pulci! ) Fine percorso, nuovo inizio. Ho ricercato le migliori competenze che a me mancavano. Le ho cercate come volevo io. Fuori dagli schemi, fuori dai vizi e dai retaggi di un mondo tradizionalista, statico e convenzionale. Ho scelto chi aveva la peggiore reputazione ma la migliore capacità di ascoltare le mie parole e dare vita al mio progetto. Fatto. Ho mixato competenze trasversali shakerato e iniziato a testare. Qualche quintale di uve Cabernet Franc e Merlot, 6 barriques, 1313 bottiglie e 2 anni di attesa hanno fatto il resto. Ricetta finita.
Oggi, ho ancora le maniche arrotolate, coccolo , proteggo e presento il Dè Ré. Mi faccio forte del fatto che ho abbattuto le mie convinzioni limitanti (e forse anche quelle degli “altri” ma poco importa), innalzato gli standard e ricevuto calore affetto e fiducia.
E pensare che tutto è partito da una semplice domanda: “ …da dove inizio? ”
…e la risposta è stata: “Voglio essere il mio primo cliente! Vorrei acquistare il mio vino!”.
E tutto da lì è stato molto più chiaro.